Biodiversità, disturbi, minacce.

B

Dall’ecologia di bas alla gestione e conservazione degli ecosistemi

Forum Editrice – Udine

di Corrado Battisti/ Michela Conigliano

Gianluca Poeta/ Corrado Teofili

Già dal  titolo il libro anticipa la sua problematicità che l’indice conferma come meglio non si potrebbe. E se non bastasse chi scorra i nomi degli autori e dei collaboratori non faticherà a cogliere il senso –diciamo pure- lo scopo ambizioso di questo volume rivolto in particolare a chi oggi  è impegnato non soltanto come ricercatore ma operatore nelle politiche di ‘gestione e conservazione degli ecosistemi’.

D’altronde non è un caso che quando nel 2005 inaugurammo la Collana Editoriale  della ETS sulle Aree Naturali Protette il primo volume fu dedicato a ‘Biodiversità e aree naturali protette’ a cura di Sandro Pignatti. Nella trentina di volumi che da allora sono seguiti il tema è ritornato più volte specie nel DIZIONARIO delle AREE PROTETTE del 2010.

E non è certo un caso che al recente incontro di dicembre alla Sapienza di Roma sul tema della Biodiversità promosso dal Ministero dell’ambiente e del mare il Gruppo di San Rossore che per l’occasione ha presentato un suo Quaderno ‘Aree naturali protette Il Futuro che vogliamo’ incaricato ad intervenire fu Corrado Battisti uno degli autori del volume di Forum.

Qui si tocca con mano quanto oggi sia urgente che la Biodiversità da tema di ricerca diventi sempre più oggetto anche di impegno operativo a partire dai parchi e dalle aree protette. Dirà pure qualcosa il fatto che la carta della Natura prevista dalla legge 394 del 1991 non abbia tagliato alcun traguardo come del resto il più recente piano sulla Biodiversità sia  nato e sparito con una passarella ministeriale a cui per fortuna il ministro Orlando con l’incontro di Roma sembra voglia  rimettere  mano.

Per questo ci auguriamo che contributi così importanti e qualificati in un momento tanto difficile e non solo per la biodiversità stimolino e favoriscano momenti e appuntamenti in cui temi così delicati trovino nella gestione non meno che nella ricerca l’indispensabile attenzione.

Battisti C., Conigliaro M., Poeta G., Teofili C., 2013.Biodiversità, disturbi, minacce-dall’ecologia di base alla gestione e conservazione degli ecosistemi. Forum editrice universitaria udinese, 238 pp. 29,50 euro.

Gli effetti delle attività umane sono evidenti su una larga parte del nostro Pianeta. Alcune aree geografiche, come quella mediterranea, sono state caratterizzate da una presenza pervasiva e millenaria dell’uomo che, unitamente agli agenti di cambiamento di origine naturale (i disturbi propriamente detti), ha plasmato pesantemente il paesaggio e gli ecosistemi naturali attraverso processi, storici e recenti, caratterizzati da diversa modalità, estensione ed intensità. Tali eventi di origine antropica si definiscono minacce nel momento in cui interferiscono con la struttura e le dinamiche di componenti e sistemi ambientali, appunto minacciandone l’integrità.

Gli operatori e i professionisti che lavorano alla gestione degli ambiti di rilevanza naturalistica (aree protette, siti Natura 2000, ecc.) si pongono una serie di obiettivi e sviluppano specifiche strategie e azioni finalizzate alla conservazione di determinati target, ovvero di specifiche componenti ambientali alle quali è stato assegnato un valore dalla comunità scientifica e dagli strumenti normativi.  Essi hanno la necessità di inquadrare il complesso sistema territoriale utilizzando una serie di metodi, approcci, strumenti, sia concettuali sia operativi, atti a comprendere i fenomeni che si manifestano nel sito.

Questo testo vuole proporsi come un documento introduttivo ai temi dell’ecologia del disturbo e dell’analisi delle minacce, fornendo concetti e approcci schematici, utili in condizioni operative a tutti coloro che lavorano in siti o ambiti territoriali sottoposti all’azione trasformatrice dell’uomo. Ricercatori, professionisti e operatori delle aree protette nonché a tutti coloro che lavorano nel settore ambientale potranno trovare spunti e suggerimenti per scegliere modalità e approcci da porre in atto in presenza di situazioni di conflitto tra componenti naturali e attività, opere o eventi di origine antropica. Il volume è anche indirizzato agli studenti dei corsi di ecologia applicata, gestione degli ecosistemi, pianificazione del territorio e valutazione di impatto ambientale dato che affronta una serie di argomenti che rientrano nei programmi di questi corsi afferenti alle arene disciplinari della ecologia di base e dell’ecologia del disturbo.

Il testo è articolato in due parti: una prima incentrata sull’inquadramento teorico-disciplinare dell’ecologia del disturbo, e una seconda dedicata all’analisi delle minacce di derivazione antropica.

Verranno trattati in particolare i temi relativi alla nomenclatura standard delle minacce di origine antropica, alla definizione delle relazioni causali tra questi eventi di origine antropica e le componenti ambientali individuate come target di conservazione, alla quantificazione speditiva (a grana grossa – coarse-grained) dei regimi di minaccia e del loro impatto sulle differenti componenti ambientali, facilitando così la comparazione tra eventi gerarchicamente differenti e, quindi, la definizione di priorità nelle strategie di gestione e conservazione. Il testo è, inoltre, corredato da numerosi contributi di specialisti che hanno affrontato, secondo ottiche e prospettive differenti, i temi relativi ai concetti di disturbo, minaccia, stress, pressione e impatto. Ulteriori box di approfondimento corredano il testo e, alla fine, un glossario riporta le definizioni di una serie di termini tecnici.

La gestione del territorio e la definizione di azioni dirette alla conservazione di determinatitarget o alla eliminazione o mitigazione di determinate minacce antropiche necessita di conoscenze interdisciplinari, spesso appannaggio di gruppi eterogenei di professionisti. Questo testo è, pertanto, indirizzato (e dedicato) alle nuove generazioni di conservation practioners, ovvero di ecologi applicati di diversa estrazione culturale (naturalisti, biologi sperimentali e di campo, forestali, agronomi e dottori in scienze ambientale, pianificatori, ingegneri ed economisti ambientali, ma anche sociologi, psicologi, storici, antropologi, geografi) che devono necessariamente confrontarsi tra loro per individuare e comparare le criticità territoriali di sistemi ecologici complessi per promuovere azioni efficaci. Accanto a un rigoroso approccio analitico, è necessario che questi professionisti adottino, con umiltà, una visione olistica e trasversale, necessaria alla interpretazione delle complesse relazioni tra mondo naturale e sfera antropica.

di GSR

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