GAZZETTAambiente

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GA 5 2014

Rivista sull’ambiente e il territorio

Sono rimaste poche ormai le riviste che si occupano d’ambiente e in particolare di parchi a aree protette. GAZZETTAambiente è tra queste eccezioni e merita pertanto una segnalazione. Questo numero tra le altre questioni si occupa del Piano del Parco di Paneveggio Pale di San Martino. Un ampio contributo è dedicato poi al paesaggio in Italia tra profili giuridici, politiche e pianificazione.

Il  direttore  del parco trentino Vittorio Ducoli fornisce un precisa documentazione e riflessione sul piano del suo parco che ha innanzitutto puntato al raccordo con Rete Natura 2000 in collaborazione con l’Università di Trento e che si è articolato in 12 incontri dei tavoli tematici che hanno coinvolto i molteplici interessi del territorio. Una precisa smentita sia detto dopo le tante chiacchere sulla esigenza di far posto a rappresentanze di categoria negli enti parchi come se non fosse possibile  farlo senza stravolgere la natura istituzionale degli enti parco.

Ma di questa esperienza va sottolineato soprattutto lo sforzo riuscito per evitare che una eccessiva ricerca  di zonizzazione di segno  urbanistico impedisse una locale sperimentazione e diffusione di modalità innovative di uso delle aree montane, delle risorse naturali, del patrimonio culturale ed etnografico sulla base anche della Carta della Natura. Risulta chiaro quanto sia ormai superata  la norma prevista dalle 394 di ben due piani da parte dei parchi. E risulta altrettanto chiaro quanto abbia pregiudicato il ruolo del ministero dell’ambiente l’aver perso per strada qualsiasi impegno sulla Carta della Natura come sul piano della biodiversità. L’ampio contributo di Aurora Cavallo e Davide Marino sul governo e governance del paesaggio in Italia permette infine di capire quanto vengano da lontano i nostri disastri ambientali nonostante l’art 9 della Costituzione. Un percorso lungo e quanto mai accidentato che qui non è possibile tentare di riassumere se non per annotare che forse avrebbe meritato qualche riflessione critica l’aver tolto ai parchi con il nuovo Codice dei Beni culturali il paesaggio specie dopo l’approvazione della Convenzione europea. Resta infatti un mistero pur dopo le molte considerazioni giuridiche sulla competenza dello stato in materia e il ruolo degli altri soggetti istituzionali come sia possibile fare il piano del parco prescindendo dal paesaggio. Sostenere che lo si può fare con la copianificazione è una bella frase ma esempi concreti nessuno ne ha fatti e difficilmente potrà farli specie se si tiene conto come la Corte Costituzionale sostiene da tempo che l’ambiente non è un materia che si può affettare come un cocomero ma un valore.

Renzo Moschini

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