Ad Ancona si discute di suolo

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Incontro di Pietralacroce / Forum dei movimenti per la terra e il paesaggio

Si fila dell’altro filo verde,

ma chi ci si fila?

Il freddo stringe nella sua morsa siberiana anche i nostri giudizi sull’aria che tira nelle problematiche che ci stanno a cuore? Magari fosse. Freddo siberiano o estate di san Martino che siano appare difficilmente contestabile la tesi di Renzo Moschini sulla urgente necessità di nuove politiche, l’assenza delle quali lascia orfani addetti ai lavori, movimenti e singoli soggetti.

Peraltro, mentre l’assenza di azioni concrete inserite in politiche moderne rimbomba con il fragore dei silenzi molto rumorosi, in giro per il bel Paese fioriscono convegni. La convegnistica (anche solo marchigiana) sulle politiche per città, paesaggi e territori, è infatti sovrabbondante.

Si sente parlare di nuova programmazione europea e di minacce che si trasformano in opportunità, di modelli globali di sviluppo urbano sostenibile, e di paesaggi che includono città del futuro, o le escludono, a piacer vostro. Tanto si chiacchiera.

I classicheggianti richiamano alla memoria Bucalossi. I colti davvero ricordano Benedetto Croce, il quale nel brevissimo periodo in cui fu ministro della Pubblica Istruzione nel governo Nitti fece approvare la prima legge italiana per la tutela del paesaggio.

Dopo di che esistono le formichine nervose, un poco stanche degli incontri su leggi urbanistiche che non trovano quasi mai la strada dell’aula e quindi della approvazione (con eccezioni, come la Toscana, dove però l’approvazione ha anche portato sfortune alla non più assessora), e di leggi nazionali in gestazione che si fermano alle nuove fonti di energia rinnovabile, e arrivano ad elaborare leggi di iniziativa popolare, raccogliendo le firme necessarie (spesso molte di più) e affidandole a cassetti regionali dai quali poi non sanno come uscire.

Una rappresentanza significativa delle suddette “formichine nervose” si è data appuntamento in una frazione/quartiere di Ancona (Pietralacroce), posta all’interno dei confini del parco naturale del monte Conero, per dar vita al Forum dei movimenti per la terra e il paesaggio. In rappresentanza di un migliaio di associazioni sparse in tutto il territorio nazionale (cento delle quali attive nelle Marche) si è proficuamente occupata una mattinata per confrontare le opinioni sul tema più generale della salvezza del paesaggio declinato in diversi punti di vista frutto delle iniziative svolte sul territorio, mentre la sessione pomeridiana si è concentrata sulle forme di organizzazione degli aderenti al Forum e sulle proposte di attività dei gruppi di lavoro nazionale, ovviamente volontari. Di mezzo un intervallo per consumare un pasto alla marchigiana, e per visitare il vicino forte Altavilla, sede di feste popolari e di iniziative a favore del parco del Conero.

Per farci un’idea del retroterra del Forum si può scorrere l’elenco dagli iscritti, che va dal Comitato “No al corridoio Roma-Latina” allo Slow Food nazionale e locale, dal Comitato cittadino per la difesa del territorio e del paesaggio di San Lazzaro di Savena (Bo) all’associazione Ernesto Ragazzoni (quello dei buchi nella sabbia) di Orta San Giulio, dall’INU di Roma alla Lupus in fabula di Fano, Dal Gruppo Suolo Europa di Bruxelles all’associazione nazionale comuni virtuosi, dal parco del Cilento Vallo di Diana (Domenico Nicoletti) a Italia Nostra Marche (Maurizio Sebastiani), dalla Agro Romano Bene Comune alla Salviamo il paesaggio della Valdossola, ai comitati di Perugia, Salerno, Fano, Osimo ecc ecc, con vecchie conoscenze come l’architetto anconitano Riccardo Picciafuoco, infaticabile raccoglitore di firme sotto la legge che ha scritto all’ex parlamentare emiliano romagnolo Sauro Turrone, verde, e con l’attiva presenza del “comitato contro il tubo” e contro il corridoio tirrenico meridionale.

Le sullodate “formichine nervose” hanno illustrato opinioni non sempre identiche, ma con un filo verde che le univa tutte: la volontà di non mollare, a dispetto del degrado e della lentezza nella conquista di posizioni meno arretrate.

Dal mio punto di vista, di “presidente emerito” (tiriamoci su …) del parco del Conero e di capo della agenzia marchigiana del Gruppo di San Rossore, il Forum è stato un tuffo nel passato (quando sul Conero riuscivamo a riunire la sessione di Fedenatur – associazione europea, con base a Barcellona    sull’informazione dei parchi, o inventavamo “Parco produce” in seguito mai eguagliato, nonostante le critiche dell’epoca) e soprattutto quando riuscimmo a gestire leggi come la 394, ancora oggi cornice di molte buone pratiche nonché di svariate tristi nefandezze.

Auguri, ragazzi. Non mollate. E ragazze, si capisce. Alcune delle quali intervenute a Pietralacroce vorrei tanto incontrare e ascoltare ancora.

Mariano Guzzini

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