Per gli sconfitti delle politiche urge come è stato detto di tornare a discutere finalmente sul territorio e nei circoli spesso chiusi o muti.
Lo è ancora di più in quei territori dove presto si tornerà a votare per le amministrative su cui come sul piano nazionale incombono delicate e irrisolte questioni ambientali. La Toscana è sicuramente una di questi territori e non da poco tempo. Ma da come si è partiti purtroppo non mi pare che le cose abbiano imboccato la strada giusta. Il Pd toscano con i suoi capi Parrini e soci si stanno infatti sbranando fra di loro senza che i risorgenti o mai scomparsi problemi come aereoporti, inceneritori, porti, inquinamento marino, fluviale, lacuale, cave e Apuane e gestione forestale -che sul piano nazionale proprio in questi giorni grazie al Pd- sta per entrare in vigore un’altra normativa rovinosa che come quella dei parchi per fortuna naufragata.
Noi presto voteremo in territori come Pisa, Siena, Massa, e altri dove le rogne vecchie e nuove non mancano ma a Firenze sembra che abbiano ben altro da fare grazie al manipolo di turborenziani più impegnati a darsela a gambe che a fare i conti con situazioni di cui pagheremo nuovamente -tanto per cambiare- dazio.
Concludo con Pisa con cui ho più dimestichezza sperando che si riesca per tempo a uscire dalle solite lagne da Mazzeo e company che non a caso ora sembra marchino visita. Riusciremo finalmente –tanto per fare un esempio- a fare un dibattito serio e non clandestino sul nostro territorio che significa parco, litorale, santuario dei cetacei, monti pisani, progetto Campo Darby, porto di Livorno.
Renzo Moschini