La regione Toscana tra referendum e decisioni di governo

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Tra le ultime iniziative politiche connesse anche al recente terremoto promosse da Rossi vi è senz’altro l’incontro delle tre regioni Toscana, Umbria e Marche sulla macroregione. E’ la conferma che un rilancio delle politiche ambientali specie dopo i troppi disastri richiedono da parte dello stato un coinvolgimento su un piano di pari dignità delle regioni.

Il che pone -e non solo alla Toscana- un primo problema e cioè come può conciliarsi un impegno di questa portata con le posizioni da poco ribadite anche a Pisa da un deputato toscano come Gelli che ritiene da premiare la retrocessione in serie B delle regioni prevista dalla legge su cui si pronuncerà il referendum.

Ma la risposta prima che dal voto dovrà venire dalle politiche che la nostra come le altre regioni sapranno portare avanti concretamente.

E qui anche per la Toscana le cose che lasciano a desiderare non sono poche e non di poco conto. I risultati elettorali hanno parlato chiaro in particolare su vicende niente affatto nuove ma irrisolte; Aeroporto, inceneritori e così via. La recente legge sulla fauna approvata all’insegna di dichiarazioni arroganti come era già avvenuto per quella sul paesaggio ha fatto flop e non pare che si sia appresa la lezione. Da poco è stato ricordato il ventennale del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano che opera nel cuore del santuario dei cetacei della cui gestione si sono perse le tracce e dove ora –dopo Schettino- si è aggiunta la politica sconquassa ambiente della Liguria di Toti. Eppure la Toscana ha costituito anche una Commissione per la costa che doveva proiettarci non ricordo fin dove con noi capitale del Mediterraneo. Non ricordo quante dichiarazioni di Mazzeo ci avevano rassicurato al riguardo ma se qualcuno sa qualcosa ce lo faccia sapere. Anche i nostri parchi orfani da tempo di qualsiasi politica nazionale hanno da risolvere più di qualche problema a San Rossore come alle Apuane e in Maremma ma anche all’Elba o sul Magra.

Non sono in discussione solo varie leggi ma anche le competenze con cui sono gestite. Aspetto reso più delicato dal trasferimento di competenze amministrative delle vecchie province alla regione.

Qualcuno pensa che basti uno dei 1000 comitati di Gelli o serva finalmente una iniziativa politica capace di metterci in rapporto con il territorio dove spesso è da anni e non da mesi che non se ne discute –penso al nostro parco- ma non solo.

Renzo Moschini

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