L’AMBIENTE IN EUROPA

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Le elezioni europee grazie soprattutto ai giovani e giovanissimi, hanno riscoperto l’ambiente. Da qui anche il successo dei verdi in vari paesi che ha tolto voti e non consentirà ai sovranisti di spadroneggiare, neppure a Salvini.

In Italia non è stato così. L’ambiente, anche se vi sono segnali indubbiamente positivi, resta per molti, troppi aspetti in ritardo.

E a darne significativa conferma è proprio il mancato uso delle risorse che ha messo e mette a disposizione dell’ambiente l’unione europea. Noi ne abbiamo sapute impiegare solo il 32%. I Verdi qui infatti non sfondano perché non sanno hanno saputo affrontare, a differenza di altri paesi, le grandi novità che presentano le politiche ambientali.

Rutelli su Repubblica ne ha denunciato severamente  questi limiti che già in passato li fecero sparire. Insomma devono smetterla di dire no perché è ora di dare risposte concrete. Vale per i verdi ma anche per le altre forze politiche specialmente quelle che vogliono cambiare davvero le cose e non fare solo chiacchere che lasciano il tempo che trovano.

Salvini se ne accorto mentre chiacchera sui soldi che l’Europa ci taglia, quelli che ci da non li utilizziamo perché li ignoriamo?

Come è stato detto bisogna  mettere mano ad una agenda antisovranista di giustizia sociale e ambientale.

Ne ha parlato Fabrizio Barca su L’Espresso.

A decidere –scrive Barca- sarà la capacità di costruire  e attuare azioni pubbliche e collettive radicali che perseguano assieme giustizia sociale e giustizia ambientale . Solo convincendo ‘vaste parti di popolo che questi due obiettivi possono essere raggiunti e che devono e possono esserlo assieme, torneremo indietro dal dirupo in cui stiamo cadendo’.

E’ quell’assieme che oggi fatica e non poco a realizzarsi. Per anni l’ambiente e le sue leggi anche migliori, peraltro spesso inattuate e apertamente violate –vedi leggi e norme sui parchi- che hanno circoscritto e ‘confinato’ isolandole in qualche modo da tutto il resto. Oggi non è più possibile; si pensi agli effetti dell’inquinamento marino, fluviale, ai danni al paesaggio e alla biodiversità, al dissesto idrogeologico. Non ci possono essere due pianificazioni, due programmazioni. Gli effetti sono già sotto i nostri occhi e non si può far finta di non vederli. Andrà bene a Salvini ma non alla nostra economia e al nostro ambiente.

Anche il Pd ha cominciato finalmente ad occuparsi di ambiente con il piede giusto, deve continuare di buon passo.

Renzo Moschini

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