Le riforme nella palude

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E’ questo il risultato dell’inchiesta di Repubblica sul dopo referendum. Il titolo è ancora più drastico: La Vendetta delle Regioni. Come avevo annotato anch’io la partita dopo il flop referendario non resta solo aperta ma è già iniziata. E come era facile prevedere quel che è fatto è reso specie se lo stato verso le regioni non solo non ha avuto nessun riguardo e rispetto, ma le ha trattate con spocchia, vantandosi pure di avere ripristinato una sua supremazia (incostituzionale) più irriguardosa di quella che si era cercato di ridimensionare con il Titolo V del 2001.

L’indagine di Repubblica documenta chiaramente che  il governo dopo il 4 dicembre ha cercato di far finta di niente varando leggi che ignorano il ruolo delle regioni,  ma siccome la Corte costituzionale e gli organi di controllo non hanno dimenticato le competenze delle regioni men che mai le hanno dimenticate le regioni che non solo nella Conferenza Stato-Regioni ben se le ricordano. Così già più leggi anche molto importanti sono finite su un binario morto perché le regioni non possono essere né aggirate né ignorate. E la soluzione –qui sta il nocciolo irrisolto della questione- non sta nel vedere chi ce la fa a fare cappotto; senza leale collaborazione stato e regioni fanno papino. Per questo si era tentato nel 2001 con le competenze concorrenti.

Non ha funzionato e ciò incrementato a dismisura la conflittualità costituzionale e istituzionale. Ma tornare  ai santi vecchi si può già vedere come meglio non si potrebbe peggiorerà ancor più le cose per tutti. Si mettano dunque l’animo in pace quelli che come in Toscana avevano sbeffeggiato i vari Asor Rosa che avevano speso qualche simpatia a sostegno delle regioni. Le bischerate è sempre bene almeno non ripeterle e non soltanto in toscana dove pure ai bischeri dedichiamo una buona torta.

Renzo Moschini

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