PARCHI DI NUOVO BLOCCATI

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Dopo l’indimenticabile stagione gallettiana e quella non più brillante del Parlamento, con l’arrivo del ministro Costa all’ ambiente per i parchi sembrava finalmente riaprirsi una fase meno mortificante. Non erano mancate fin da subito  esitazioni all’interno del governo che l’ambiente non rientrava certo tra le  sua maggiori preoccupazione. D’altronde neppure quelli precedenti ne avevano manifestate molte.

Comunque anche Costa evidentemente paga lo scotto di un governo impegnato e impelagato in tutt’altre faccende politico-elettorali  per poter perdere tempo con i parchi.

Così stiamo tornando alle nomine di presidenti, direttori e finanziamenti bloccati in barba alla legge ma soprattutto alle più elementari regole che consento ad un parco come a qualsiasi altro soggetto istituzionale di funzionare specie se esso deve provvedere al piano del parco, per non parlare dei piani di gestione dei siti natura 2000 presenti in tutti i parchi. Non a caso mancano alla maggior parte dei nostri parchi nazionali e regionali con effetti che sono sotto gli occhi di tutti.

Ma gli orbi sono tanti, troppi.

I parchi in questi ultimi anni sono stati duramente barcocchiati, penalizzati e mortificati e con loro tanti amministratori e tecnici. Chi dice prima gli italiani perché non pensa prima all’ambiente alle nostre bellezze naturali e culturali?

Renzo Moschini

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