Per la Corte costituzionale legittimo l’assorbimento della Forestale nei Carabinieri

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Riceviamo e pubblichiamo il commento del giurista Carlo Alberto Graziani

Il 16 aprile la Corte costituzionale ha cantato il De profundis per il Corpo forestale dello Stato, oramai definitivamente assorbito nell’Arma dei Carabinieri. Il comunicato stampa emesso dalla Corte si limita a parlare di “bilanciamento non irragionevole tra le esigenze di riorganizzazione dei servizi di tutela forestale e quelle di salvaguardia delle posizioni del personale forestale”. Dobbiamo aspettare le motivazioni che usciranno, com’è la prassi, tra circa un mese per capire gli argomenti su cui si fonda questa “non irragionevolezza”.

Tali argomenti al momento mi sfuggono completamente se non altro perché, se si tratta di bilanciamento, i due piatti della bilancia non sono in alcun modo comparabili (e perciò bilanciabili). Non lo sono sul piano logico perché le esigenze di riorganizzazione si fondano, in quanto esigenze, su dati soggettivi mentre le posizioni del personale si fondano sulle norme che sono dati oggettivi. Non lo sono sul piano dei valori perché le esigenze di riorganizzazione hanno avuto alla base un combinato di scelte – una scelta capricciosa (come è stata quella di Matteo Renzi che ha voluto l’assorbimento), una scelta dettata dal mero interesse personale (resa palese dal silenzio dello stato maggiore del Cfs) e una scelta di potere fine a se stesso (come ha dimostrato e continua a dimostrare l’operato della certamente Benemerita, ma anche potentissima Arma dei Carabinieri) –, scelte che sono tutte assolutamente incomparabili con le posizioni del personale le quali hanno alla base precisi diritti previsti in Costituzione.

Vedremo dunque dalle motivazioni quale sarà il ragionamento della Corte costituzionale. Per il momento a me sembra che sia stata la ragion di Stato a prevalere.

di Carlo Alberto Graziani

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