Se c’è cosa fa il Pd a Pisa?

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Prima di cercare di rispondere a questo interrogativo che a Pisa si pongono in molti, specie dopo il tonfo elettorale, devo fare una premessa politico-culturale. Quando mai nelle molte vicende politiche della sinistra il suo partito principale è stato così privo di sedi e strumenti di dibattito, confronto, informazione, ricerca?

Io ho voluto dedicare alla mia lunga esperienza politico istituzionale soprattutto pisana; comune, provincia, parco di San Rossore un piccola pubblicazione biografica proprio perché si tocca con mano come, sia pure in fasi e stagioni diverse noi abbiamo sempre potuto contare su organi di stampa e di informazione nazionali e regionali ma anche locali e sedi di serio e spesso assai vivace confronto. Vivaci soprattutto quando le prendevamo. Di tutto questo oggi non è rimasta traccia. A distanza ormai di mesi dalla perdita del comune, dalla crisi gravissima che ha investito innanzitutto quei territori che erano il nostro vanto e fiore all’occhiello nulla di serio e credibile si sta facendo per avviare finalmente un discorso che punti finalmente ad un rinnovamento serio e non finto, ‘rottamando’ -come piaceva tanto a Renzi-ciò  e chi ha causato quei danni micidiali.

Mi chiedo anche perché abbiamo fatto i congressi se poi leggo che in Toscana sono stati istituiti i primi  comitatini partoriti dall’ultima Leopolda. Vedo che qualcuno sta per nascere anche sotto la Torre.

Chiedo al Pd pisano quello che sta succedendo nell’ambiente e in molti altri ambiti interessa? Se ne può discutere in qualche sede del Pd e non per caso e dove capita per iniziativa personale di tizio e di caio? Trasferiamo tutto ai comitatini gestione Sonetti compresa perché diventi più clandestina?

I sondaggi elettorali di qualche giorno fa al Pd pisano li legge qualcuno?

Renzo Moschini

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