Da domani un’Italia più green; senza parchi?

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Su l’Unità Chiara Braga responsabile ambiente del Pd ha dedicato un articolo all’entrata in vigore del Collegato Ambientale che contiene misure per la green economy e il consumo eccessivo di risorse naturali che renderà un po’ più verde il nostro tricolore.

E’ una buona notizia specie per chi da tempo critica l’assenza diretta dei partiti e tra questi anche il Pd su questi problemi. Assenza o presenza confusa che rende sempre più difficile raccapezzarsi in una situazione così a rischio. La Braga si sofferma su quanto è previsto finalmente nell’ambito della gestione dei rifiuti, sula raccolta differenziata, le discariche e il completamento della riforma dei distretti idrografici per la corretta protezione e pianificazione della preziosa idrica e la difesa del suolo di cui da anni non avevamo più notizie. Si torna a parlare anche delle ‘carrette del mare’ e degli effetti alla Schettino sulle nostre acque anche in ambiti protetti dove purtroppo sono entrate in azione in troppi casi anche le trivelle. Il verde insomma dovrebbe finalmente arrivare da politiche di maggiore pianificazione oggi chiaramente in crisi. Ed è per questo che colpisce ancora una volta l’omissis sui parchi. Eppure la Corte dei conti da anni ormai denuncia che la gran parte dei nostri parchi nazionali che gestiscono importanti territori in tutto il paese non hanno un piano e talvolta neppure il presidente o il direttore e oggi neppure il corpo forestale dello stato militarizzato e le province abolite. Ciò nonostante i parchi continuano a non figurare tra i protagonisti di questa svolta green. Eppure abbiamo un ministero dell’ambiente che in base ad una buona legge regolarmente ignorata e anche manomessa dovrebbe occuparsene. Qualcuno è in grado di dirci perché?

Renzo Moschini

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