Di parchi è complicato ormai anche discutere

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Non sembri bizzarra questa affermazione visto che raramente anche in passato il dibattito è stato tanto debordante e teso.

Il fatto è che più che un confronto si è infittito e inasprito lo scambio di accuse.

D’altronde nel quinquennio e più da quando fu presentata quella che spocchiosamente si definì proposta di legge, il testo ha registrato tanti e tali cambiamenti che  è arduo ripercorrere. Ma soprattutto lo è trovare modifiche  importanti davvero rispetto ai pasticci dell’avvio. Su tutte la vicenda delle aree protette marine dove dopo lo sfratto alle regioni si è proseguito fino alle recenti ipotesi che restano non meno scandalose.

Ho già avuto modo in altre occasioni di ricordare che pur essendomi per 11 anni interessato di questi problemi in Commissione affari costituzionali della Camera e nella Commissione bicamerale per le questioni regionali che si occupò più volte della legge quadro poi approvata nel 1991, ad un certo punto ho ritenuto poco utile continuare a scannarsi su emendamenti uno peggio dell’altro. Anche alcuni amici mi hanno rimproverato e mi stanno rimproverando di disapprovare proposte che un tempo avrei condiviso. Quello che non condivido nella maniera più assoluta è la rinuncia politica nazionale e per molti versi anche regionale e locale a farsi carico da anni ormai di un rilancio dei nostri parchi e delle altre aree protette che sono in attesa di risorse, di enti funzionanti e non commissariati, di piani già previsti dalla legge vigente ma regolarmente non predisposti come denuncia da anni la Corte dei Conti. Questa latitanza politica non si spiega con limiti della legge ma con limiti scandalosi della politica a partire da quella ministeriale del tutto inesistente.

Possibile che sfugga che  questo dibattito caotico, dove le accuse e anche le offese fanno la parte del leone, riguarda di fatto quasi solo le associazioni ambientaliste spesso in conflitto tra di loro, perché le forze politiche tranne qualche lodevole e piccola eccezione, sono totalmente assenti a partire dal maggior partito di governo?

Senza nulla togliere quindi al destino della legge ritengo che oggi  su questa questione come su molte altri aspetti  ambientali debba tornare a giocare un ruolo chiave la politica. D’altronde fu grazie a questo ruolo nuovo della politica che fu possibile approvare anche importanti e valide leggi ambientali ancora oggi più che valide.

Renzo Moschini

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