La maratona scassaparchi

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Nella scombinata vicenda senza fine dei parchi mancava solo il ridicolo. Ci ha pensato brillantemente il presidente di Federparchi con una doppia sortita ieri.

Nella prima ricorda opportunamente  che solo 6 parchi nazionali su 26 sono a posto, hanno cioè completi gli organi direttivi. Non sono di più inoltre quelli dotati anche di piano. Che questo non dipenda dalla legge quadro in vigore è noto come è noto che dipende solo da una gestione politica nazionale che fa acqua da tutte le parti. E tuttavia –ed ecco la seconda sortita con la quale si tocca il fondo e il ridicolo- Sammuri protesta per essersi infradiciato nella maratona per assicurare l’approvazione della nuova legge sui parchi che rischia con effetti pesanti –dice lui ma non solo-di slittare alla prossima legislatura. Nel caso qualcuno l’avesse dimenticato Sammuri è stato fino a poche settimane fa presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano quello in attesa da anni di competenze marine previste dalla legge e regolarmente non assegnate in barba alla legge in vigore, che quella nuova e tanto desiderata renderebbe ulteriormente e assai più complicate e improbabili. Intanto c’è abusivismo nella pesca, ci scorrazza Schettino, del santuario dei cetacei nessuno non ha più da anni notizie. Al momento all’Arcipelago non assistiamo a maratone ma a motocross folli a altre imprese altrettanto  brillanti.

E tutto questo mentre anche per i parchi regionali le cose non vanno bene né per quello storico di Portofino che dovrebbe con la nuova legge passare allo stato ( tentativo già avvenuto ma bocciato nel 1991 con alcuni parchi anche toscani) per la brillante trovata del Sen. Caleo il cui parco regionale ligure di cui è stato presidente rischia di finire in pallette. Neppure in molte altre regioni anche tra quelle che come riconobbe il Presidente Scalfaro svolsero un ruolo di ‘supplenza’ nei confronti di uno Sato inadempiente le cose vanno bene e anche qui la nuova legge c’entra come il cavolo a merenda. Ma intanto Sammuri corre e suda. Federparchi e compagnia non sarebbe l’ora corressero meno a ragionassero di più?

Renzo Moschini

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