Chi deve fare cosa

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Più le cose specie per l’ambiente si aggravano e si complicano più cresce lo scaricabarile tra le istituzioni. Il governo che si tratti dei vaccini o dei disastri alluvionali affibbia subito la responsabilità alle regioni. L’allerta non è scattata tempestivamente e la protezione civile se l’è presa comoda e così via. Intanto le province sono state abrogate ma restano operative e senza quattrini. Ma non paghi di tanta confusione mentre si discute del senato delle regioni c’è chi le regioni vuole dimezzarle e altri liquidarle del tutto perché ormai senza appeal elettorale. Non c’è comparto che si salvi e non c’è ambito a cui per legge si doveva provvedere con specifici piani e progetti che abbia la carte in regola. Certo il piatto piange ma in molti casi neppure le poche palanche disponibili si è riusciti a impiegarle. Vale per i bacini di cui ora si scoprono i contratti di fiume e per di più affidati ai consorzi di bonifica. Idem per i parchi e le altre aree protette di cui si sta discutendo sul piano internazionale nella maggior parte dei casi –almeno nel nostro paese-
senza piani, senza consigli o direttori e con competenze penalizzate -vedi il paesaggio- da norme statali e non regionali o locali. E mentre cresce l’esigenza di raccordare sempre più le competenze e responsabilità europea, nazionali e locali anche un parco storico come quello dello Stelvio lo si sta frammentando per iniziativa del governo e anche parlamentare. La colpa a chi la diamo? Se già al tempo del governo Monti da più parti si criticò la mancanza nella sua agenda di impegni seri su questo fronte non è che dopo le cose siano cambiate molto se la situazione è quella di cui stiamo parlando. Eppure un cambio di marcia ce lo chiede anche l’Europa.
E’ per tutte queste ragioni mentre in Toscana si sta discutendo seriamente di alcune leggi ambientali molto importanti e anche innovative che come Gruppo di San Rossore abbiamo messo in programma per il 20 febbraio un appuntamento nazionale al Parco di San Rossore sul tema dei parchi che più e meglio di altri ambiti incrocia sul piano normativo e operativo diversi altri aspetti ambientali a rischio.
Una buona occasione per discutere cosa fare e non su chi scaricare le colpe di una politica sbagliata che va e alla svelta cambiata e rinnovata.
Renzo Moschini

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